venerdì 10 gennaio 2014

Verso Brasile 2014


Siamo davvero pronti alla faticosa food immersion che ci porterà dritti a questa calda estate brasiliana ?

Se non vogliamo sfigurare davanti alle bellezze carioca dobbiamo alzare il culo sin da oggi e faticare sia in palestra che a tavola, solo così possiamo affrontare la prova costume in tempo per il fischio di inizio dei mondiali 2014.

Le mie 5 regole basilari sono:

1. Piccoli passi ma con costanza.
2. Un liberalavogliaday, un giorno a settimana di completo riposo e sfogo cibario.
3. 5 piccoli pasti al giorno.
4. Piatti con pochi ingredienti.
5. Ingredienti di gran qualità.

Ecco alcune idee per chi pur non rinunciando al gusto dice no alla pesantezza.

Protagonisti di questa ricetta sono la patata e il polpo.
Le patate vanno conservate in un luogo buio e alla temperatura di circa 10°.
Le novelle non si trovano in questo periodo pertanto io consiglio la patata di Viterbo che è di altissima qualità.

Ricetta: Tortino patate e polpi.
 
Ingredienti

500gr di patate
250 gr di polpo.
50 gr di parmiggiano.
100 ml di latte di riso.

Olio evo.
Manciata di cumino.
Tritata di prezzemolo.
Timo e sale qb.

Fate un purè di patate con latte di riso.
A coltura ultimata aggiungete il parmiggiano.

Intanto bollite il polpo lo fate raffreddare.

Ungete le erbe con l'olio.

In una mini tortiera fate uno strato di polpo
un cucchiaio di olio e coprite con il pure.

5 min al forno.
Servite tiepido.

#Sentenze giuste.

Con sentenza n. 7592/11 la Corte di Cassazione ha ricondotto il parcheggio in doppia fila nell’alveo della violenza privata sancita dall’art. 610 c.p.
Non più dunque una mera violazione del codice della strada bensì un vero e proprio crimine per coloro che sostano in doppia fila.
La Corte ha inteso risarcibile l’alterazione in peius della vita quotidiana intesa come “detrimento alla vita di relazione” nonché “dispiegamento inutile di mezzi, di affaticamento e di attività profusa per difendersi dal danno ingiusto”.
Condotta evidentemente fonte di ansia, stress, rabbia, più in generale di incisione (in senso negativo) sullo stato d’animo del soggetto impedito nel movimento.





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